La pianta conosciuta come “Azalea” appartiene in realtà al genere del “Rododendro”, della famiglia delle Ericaceae.
Ma allora quali sono le differenze tra le due tipologie?
Le azalee sono piante originarie dell’Asia, del Nord America e del Nord Europa. Crescono spontaneamente in zone boscose e particolarmente umide, meglio se in alta montagna; prediligono zone ombrose e bagnate da corsi d’acqua.
La classificazione botanica di questa specie è così complessa che la Royal Horticoltural Society di Londra pubblica costantemente revisioni e aggiustamenti.
Il primo tentativo di distinzione tra le due specie si deve al botanico Andrea Cesalpino nel 1580. Due secoli dopo, Linneo creò il genere Azalea, prima di accorgersi della mancanza di differenze sostanziali tali da giustificare questa differenziazione; il genere Azalea fini col rientrare nel genere Rhododendron, mantenendo sino ad oggi una distinzione puramente commerciale.
Esistono comunque alcune differenze, ecco quelle facilmente individuabili:
Il rododendro vanta esemplari che possono raggiungere i 4 m di altezza. Esistono anche esemplari di piccole dimensioni, tutti accomunati dalla consistenza carnosa e robusta dei propri fiori;
L’azalea si distingue per la sua mole ridotta che ne favorisce la coltivazione in vaso. I suoi fiori hanno solo 5 stami e sono riuniti in infiorescenze, mentre le foglie hanno una forma ovale, sono pelose e particolarmente coriacee. Il suo frutto è un baccello color marrone che contiene dei semi di piccolissime dimensioni.
La Calendula Officinalis, oltre ad essere una graziosa e colorata pianta decorativa, è ben nota per le sue proprietà antispasmodiche e cicatrizzanti, soprattutto in caso di ustioni.
I suoi fiori contengono olio essenziale, flavonoidi, steroli, carotenoidi e diverse proprietà che la rendono l’alleato ideale per la pulizia della pelle, la cicatrizzazione delle ferite, le cure antiulcera e il rinforzo del sistema venoso.
Scopriamo insieme alcune applicazioni di questa pianta dalle proprietà sorprendenti ricordando che, qualsiasi sia la sua applicazione, dobbiamo scegliere solo fiori cresciuti senza l’utilizzo di pesticidi e prodotti chimici.
Crema alla Calendula
In un barattolo di vetro, immergi 20 gr di fiori freschi di calendula in olio d’oliva. Lasciali riposare al sole per dodici ore e nel frattempo prepara una crema mettendo in un pentolino 5 gr di burro di cacao e 5 gr di cera d’api. Unite tutti gli ingredienti ed avrete la vostra crema alla calendula, ideale come idratante mani e viso, contro l’acne e i foruncoli, per lenire le piaghe da decubito.
Tintura di Calendula
È un derivato della calendula che permette di sfruttare al massimo le proprietà di questo fiore e viene utilizzato anche come base per la creazione di altri prodotti a base di calendula.
Metti a bagno 20 gr di fiori di calendula in 100 ml di alcool 60% e lasciali riposare per 10 giorni. Successivamente, filtra il composto spremendo per bene i fiori prima di eliminarli dalla tintura. Il prodotto ottenuto è ottimo contro i foruncoli e, se diluito, può essere applicato su scottature, ferite ed eruzioni cutanee con l’utilizzo di una garza sterile.
Pomata alla Calendula
Si ottiene unendo 4 gr di tintura di calendula e un massimo di 100 gr di vaselina. È un ottimo calmante da utilizzare per tagli, ferite e screpolature.
Attenzione! La Calendula può causare reazioni allergiche se mescolata ad altre piante della famiglia delle Asteraceae, come la Camomilla.
La Calendula è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae ed è conosciuta anche con il nome di Fiorrancio, per via del tipico colore aranciato dei suoi fiori che contraddistingue le sue numerose specie.
Il suo fusto è carnoso e ramificato, con foglie di un verde intenso e lucente, dalla forma oblunga e dal margine irregolare.
In estate ha una fioritura regolare di almeno una volta al mese che la rende ideale per scopi decorativi, oltre ai più noti utilizzi fitoterapici.
In ambiente mediterraneo è presente anche allo stato selvatico, con una fioritura che si prolunga fino gli ultimi giorni di novembre.
Coltivazione e terreno
La pianta di Calendula predilige terreni soffici e poco acidi, e necessita di un’esposizione soleggiata.
È possibile effettuare la semina primaverile della Calendula già dal mese di marzo, ma nelle regioni meridionali è preferibile aspettare il periodo estivo per ottenere una fioritura più abbondante e duratura, capace di mantenersi fino a novembre ed al periodo invernale grazie ad opportuni trapianti.
La sua moltiplicazione avviene grazie ai semi che si trovano sotto la corolla, facilmente visibili quando il fiore appassisce. Per coltivarli è sufficiente adagiarli in un vaso riempito con del terriccio e ricoprirli con un ulteriore strato di almeno 1 cm. I semi vanno annaffiati abbondantemente e mantenuti in una posizione soleggiata per tutto il giorno.
Malattie e parassiti
Tra le malattie più ricorrenti troviamo funghi e frequenti attacchi da parte di ditteri e afidi che ne danneggiano le foglie e arrestano la crescita dei germogli. Assicurati di acquistare un prodotto specifico ed evita di utilizzare i fiori a scopi fitoterapici, a causa della contaminazione ad opera dei pesticidi.
Hai in mente di iniziare la semina del tappeto erboso? Marzo e Aprile sono i mesi ideali! Spargi del concime organico sul terreno, lavorando a fondo il substrato.
Molte delle piante che semineremo nell'orto o nel giardino andranno tenute in un luogo protetto, al riparo dagli ultimi spifferi di aria fredda.
Basilico, Cavoli estivi, Melanzane, Peperoni, Pomodori, Sedano e Zucchine sono semine che richiedono letti caldi o sottovetro; così come Agerato, Amaranto, Asparago Plumoso e Sprengeri, Balsamina, Bella di notte, Bocca di Leone, Calendula, Celosia, Clarkia, Coleus, Cosmea, Dalla, Digitale, Gaillardia, Garofano, Lavatera, Lobelia, Lunaria, Kochia, Mesembriantemo, Nasturzio, Petunia, Portulaca, Primula, Salvia Splendens, Senecio, Statice, Tagete, Verbena, Zinnia.
Tra le semine in piena terra troviamo, invece, Barbabietole da orto, Bietole, Carote, Cicorie, Cipolle, Lattughe, Piselli, Pomodori, Porri, Prezzemoli, Rape, Ravanelli, Rucola, Scorzobianca, Scorzonera, Spinaci, Valeriana e la categoria delle Zucche (tra cui Angurie, Cetrioli, Fagioli, Meloni). Mentre tra piante e fiori ornamentali ci sono Astro, Bella di giorno, Calendula, Campanella, Cipresso annuale, Coreopsis, Cosmea, Crisantemo, Elicriso, Escholtzia, Fiordaliso, Garofano, Gypsophila, Godezia, Lino, Nasturzio, Nigella, Papavero, Petunia, Phlox, Pisello odoroso, Zinnia, Zucchetta ornamentale.
Sei pronto all’arrivo della bella stagione? Marzo è il mese in cui pulire e preparare il giardino. È possibile approfittare delle temperature più miti per levare le coperture e i teli di riparo delle piante.
Elimina le foglie secche e i rami rovinati, ripulendo con cura le zone intorno agli arbusti e agli alberi. Libera il terreno dalle erbe infestanti e, dopo aver sparso piccole quantità di concime organico, opera una leggera zappatura per far si che giunga più velocemente alle radici delle piante.
Diamoci un taglio! È il momento per la potatura
È un periodo importante per favorire un sano sviluppo dei nuovi germogli. Durante queste settimane dovremo potare gran parte delle piante nel nostro giardino, ad eccezione degli arbusti a fioritura primaverile per i quali bisogna aspettare l'appassimento dei fiori.
Ultimi accorgimenti pre-primaverili!
Non è ancora troppo tardi per porre a dimora alcuni bulbi a fioritura primaverile. Se le temperature sono già più alte, è possibile porre a dimora anche i bulbi a fioritura estiva o autunnale. Nel corso delle prime settimane di marzo, massimo entro il quindicesimo giorno, è anche possibile spostare alcune piante in giardino.
Attenzione! Ad inizio primavera la gran parte delle nostre piante ha bisogno di acqua e nutrimento costanti.