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Azalea e Rododendro: similitudini e differenze
La pianta conosciuta come “Azalea” appartiene in realtà al genere del “Rododendro”, della famiglia delle Ericaceae.
Ma allora quali sono le differenze tra le due tipologie?
Le azalee sono piante originarie dell’Asia, del Nord America e del Nord Europa. Crescono spontaneamente in zone boscose e particolarmente umide, meglio se in alta montagna; prediligono zone ombrose e bagnate da corsi d’acqua.
La classificazione botanica di questa specie è così complessa che la Royal Horticoltural Society di Londra pubblica costantemente revisioni e aggiustamenti.
Il primo tentativo di distinzione tra le due specie si deve al botanico Andrea Cesalpino nel 1580. Due secoli dopo, Linneo creò il genere Azalea, prima di accorgersi della mancanza di differenze sostanziali tali da giustificare questa differenziazione; il genere Azalea fini col rientrare nel genere Rhododendron, mantenendo sino ad oggi una distinzione puramente commerciale.
Esistono comunque alcune differenze, ecco quelle facilmente individuabili:
Il rododendro vanta esemplari che possono raggiungere i 4 m di altezza. Esistono anche esemplari di piccole dimensioni, tutti accomunati dalla consistenza carnosa e robusta dei propri fiori;
L’azalea si distingue per la sua mole ridotta che ne favorisce la coltivazione in vaso. I suoi fiori hanno solo 5 stami e sono riuniti in infiorescenze, mentre le foglie hanno una forma ovale, sono pelose e particolarmente coriacee. Il suo frutto è un baccello color marrone che contiene dei semi di piccolissime dimensioni.