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I segreti della Tillandsia: il garofano d’aria In evidenza
La tillandsia è un genere appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae del Centro America.
Esistono oltre 500 specie, tutte accomunate dall’assenza di radici sotterranee. La loro particolarità, infatti, consiste nell’assorbire il nutrimento dall’umidità dell’aria.
Il loro habitat naturale, si trova spesso tra le cime degli alberi o sulle rocce, ma – nelle aree dove la loro diffusione è molto ampia - è possibile trovarle anche sui pali elettrici e sulle antenne.
Come si nutrono?
La Tillandsia cattura l’umidità dell'aria grazie ai tricomi, le apposite strutture presenti sull'epidermide che conferiscono alla pianta l'aspetto tipicamente vellutato. Grazie ad essi, assieme all'umidità, viene catturato anche il pulviscolo atmosferico che contiene agenti inquinanti. Questa proprietà ha permesso di eseguire numerosi studi per il possibile utilizzo di queste piante come biorivelatori di inquinanti atmosferici.
Temperatura ed esposizione
Si tratta di una pianta che non richiede particolari cure e che si adatta facilmente ad ogni ambiente. La temperatura del luogo in cui si trova non deve mai scendere sotto i 15 °C e bisogna evitare i raggi diretti del sole, optando per una delicata penombra.
Le tillansie preferiscono una vita all’aria aperta, ma si adattano facilmente a stare in casa purché abbiano abbastanza luce e una buona ventilazione.
Tuttavia, ricorda: quando la Tillandsia gode di buona salute è meglio evitare qualunque spostamento perché un nuovo processo di adattamento potrebbe non andare a buon fine.
Annaffiatura
Le specie tenute all'aperto ricevono l'acqua da pioggia e rugiada per cui, nei periodi con precipitazioni abbondanti, non hanno bisogno di cure specifiche. In alternativa è necessario bagnarle spruzzando le foglie con acqua con un pH che sia il più neutro possibile. Se possibile, evita l’utilizzo di acqua del rubinetto perché il calcare, una volta depositato sulle foglie, potrebbe danneggiare i tricomi.
Evita a tutti i costi la sovrabbondanza e il ristagno d’acqua. La tillandsia ha bisogno di un’annaffiatura più abbondante in primavera e in estate, mentre va molto limitata in autunno e inverno. A questo va aggiunto che, se la luce è poca, il bisogno di acqua è ancora minore.
Da ottobre ad aprile è necessario diradare le nebulizzazioni a una volta ogni 15 giorni, evitando di bagnare il centro delle rosette. Le piante di foglie filiformi vanno vaporizzate più spesso di quelle con foglie carnose, mentre le piante fiorite richiedono maggior quantità di acqua.
Concimazione
All’interno del loto habitat naturale, le tillandsie ricevono l'apporto nutritivo essenziale per la loro crescita. Tuttavia, se allontanate dal luogo d’origine, possono dover sopperire ad alcune mancanze con l’aiuto di fertilizzanti composti in parti uguali di azoto, fosforo e potassio in parti uguali (un grammo da diluire in un litro d'acqua), da vaporizzare sulle piante due volte al mese in primavera/estate e una in inverno.
Parassiti
Le Tillandsie hanno una buona resistenza alle malattie, ma sono spesso oggetto di attacchi da parte di afidi e cocciniglie.
Foglie increspate o ingiallite, boccioli che seccano, depositi biancastri sulla pianta, sono campanelli d'allarme che vanno contrastati con prodotti efficaci e specifici da richiedere presso il vivaista di fiducia.