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Curcuma: molto più di una spezia
Molti di noi conoscono la curcuma per il suo impiego nella cucina asiatica e indiana. Questa spezia è ricavata dalla Curcuma Longa e viene utilizzata come principale insaporitore di molte pietanze.
Grazie alla sua bellezza e ai suoi fiori di lunga durata, il genere Curcuma è molto apprezzato dai fiorai e vivaisti. Tra le sue quasi cinquanta specie, le più diffuse sono la curcuma alismatifolia e la curcuma longa.
Cure di base: annaffiature ed esposizione
Nel periodo tra primavera ed estate, la curcuma ha una crescita attiva, mentre già a partire dai mesi autunnali, i suoi rizomi entrano in riposo; in quest’ultimo caso, è necessario posizionare la pianta in un ambiente asciutto e con un clima fresco.
La pianta ha bisogno di una buona esposizione solare, evitando però i raggi diretti.
L’annaffiatura, nel periodo primaverile/estivo, dev’essere sufficientemente regolare da mantenere il terreno umido, evitando il ristagno idrico. Per favorire le migliori condizioni di crescita e salute, è possibile nebulizzarne di tanto in tanto le foglie, così da ricreare l’ambiente tropicale da cui trae le sue origini. In autunno è necessario sospendere le annaffiature non appena vedremo ingiallire le foglie, lasciandole seccare del tutto.
La curcuma non necessita di potatura, ma solo dell’eventuale eliminazione delle foglie invecchiate e ormai secche.
Terreno e concimazione
La combinazione ideale per la coltivazione della Curcuma è fatta da torba, sabbia e terriccio. Dalla nascita dei primi germogli, bisognerà concimare regolarmente ogni due settimane, fino all’ingiallimento delle foglie.
Parassiti più comuni
La curcuma è soggetta ad attacchi da parte di afidi e ragnetti rossi. Per prevenire il problema, è possibile aumentare la frequenza delle nebulizzazioni sulla chioma, ma quando è già troppo tardi, occorre adoperare un acaricida specifico.