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Stephanotis: il Gelsomino del Madagascar
Conosci lo Stephanotis?
E se ti dicessi che si tratta di quella deliziosa pianta rampicante, dai piccoli fiori bianchi e profumati, che non chiamiamo Gelsomino?
Nonostante venga spesso utilizzata per decorare muri e ringhiere, lo Stephanotis è del tutto sprovvisto di viticci che gli consentano di aggrapparsi ad una qualsiasi superficie. Se vogliamo utilizzarli come rampicanti, dobbiamo provvedere noi stessi a legare la pianta per darle il portamento regale che tanto l’ha resa famosa e apprezzata tra gli appassionati di giardinaggio.
La Stephanotis Floribunda è la sua variante più nota ed è originaria del Madagascar.
Fioritura del Gelsomino del Madagascar
In condizioni normali, la pianta fiorisce in primavera e prolunga la sua fioritura per tutta l’estate. Il suo frutto impiega circa un anno per raggiungere la maturazione completa, non è commestibile e contiene al suo interno dei semi piumati.
Temperatura ed esposizione
Nonostante sia una pianta di facile coltivazione, la sua origine tropicale la porta ad avere la necessità di ambienti caldi e umidi. Ama la luce, ma non tollera l’esposizione diretta al sole.
Nelle stagioni calde sarebbe meglio mantenere le temperature intorno ai 21°C, mentre in autunno/inverno non devono scendere sotto i 13°C, se non per brevissimi periodi.
Annaffiatura, terreno e concimazione
L’annaffiatura generosa deve permettere al terreno di mantenersi sempre bagnato nel periodo primaverile/estivo, mentre con l’arrivo del clima freddo dev’essere appena umido. In entrambi i casi, la pianta non tollera i ristagni idrici e l’acqua calcarea.
Il rinvaso va effettuato ad inizio anno, scegliendo dei vasi via via più grandi, con una crescita graduale fino ad un massimo di 20 cm. Il terreno ideale è un mix tra terriccio fertile e sabbia grossolana, così da favorire il drenaggio.
La concimazione dello Staphanotis è prevista durante il periodo primaverile ed estivo, aggiungendo del concime liquido all’acqua d’irrigazione, ogni due settimane.
Accortezze per la potatura
Ad inizio della primavera vanno eliminati gli steli troppo lunghi. A taglio effettuato noteremo subito un’abbondante fuoriuscita di latice, da tamponare con acqua fredda.
Gli attrezzi per la potatura vanno sempre disinfettati precedentemente, meglio se sulla fiamma.
Fonte fotografica: flowersbg.net