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Peperoncino: il gusto delle spezie coltivate in casa
Il peperoncino appartiene alla famiglia delle Solanacee. È una pianta originaria delle Americhe, mal tollera il freddo e, proprio per questo, in Italia si è diffusa soprattutto al meridione.
I suoi frutti colorati sono un modo tutto naturale per rallegrare balconi e davanzali, oltre ad essere un ottimo insaporitore per piatti dolci e salati. La coltivazione in vaso, soprattutto se fuori stagione, è particolarmente consigliata perché offre la possibilità di spostare la vostra piantina per consentirle un’adeguata esposizione al sole e la giusta protezione dal freddo dei primi giorni d’autunno.
Semina e crescita del peperoncino
Più che dal periodo e dalle stagioni, la semina dipende dal clima e dalla latitudine in cui ci troviamo. Le condizioni ideali dovrebbero garantire un calore ed una umidità ben bilanciate, differentemente sarà più difficile ottenere i nostri frutti.
Se volete cimentarvi nella semina e nella cura di una piantina di peperoncino, molto probabilmente dovrete procedere alla “semina in anticipo” che si effettua nel periodo tra gennaio e marzo. Clima ed illuminazione devono essere costantemente controllati così da favorire la crescita di almeno 20-30 cm entro l’arrivo dei primi caldi, periodo in cui sarà possibile trapiantarle o lasciarle crescere anche all’aperto.
Per porre sin da subito le basi di una buona crescita, il terriccio da semina dovrà avere una buona leggerezza, una moderata percentuale di torba ed un PH leggermente acido. Per essere sicuri che sia finemente sminuzzato, basterà evitare le zolle più grandi e passare il resto ad un setaccio a trama larga.
Non tutti sanno che per ogni vaso è necessario piantare un solo seme di peperoncino; interratelo a 5 millimetri circa e ricopritelo con un po’ di terriccio.
L’innaffiatura deve essere frequente e con acqua a temperatura ambiente, stando attenti ad evitare di smuovere troppo il terreno e a non creare ristagni. È molto importante che il terreno non si asciughi mai del tutto.
Pulite spesso la piantina eliminando foglie e frutti secchi, prendetevene cura e riuscirete anche voi ad ottenere la vostra piccola riserva di peperoncino fatto in casa!
Perché brucia?
In realtà, il bruciore che avvertiamo mangiando il peperoncino è una falsa sensazione dovuta ad alcune sostanze - dette capsaicinoidi - che agiscono sui termoricettori della bocca, in proporzione diversa a seconda dei diversi esemplari della specie. Wilbur Scoville, chimico statunitense, fu l'unico ad ideare una vera e propria scala di misurazione della piccantezza.